Viaggio in Uzbekistan

Una settimana in una terra da Mille e una notte

Viaggio in Uzbekistan

Uzbekistan in 7 giorni

Una settimana in una terra da Mille e una notte

Sara ha visitato l’Uzbekistan: partenza da Milano e arrivo all’aeroporto internazionale di Urgench.

Questo l’itinerario del suo bellissimo viaggio:

  • Venerdì: da Urgench a Khiva
  • Sabato: Khiva e arrivo a Bukhara
  • Domenica: Bukhara
  • Lunedì: da Bukhara a Samarcanda
  • Martedì: da Samarcanda a Tashkent
  • Mercoledì: Tashkent
  • Giovedì: ritorno a Milano
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L’Uzbekistan – Asia Centrale – è una Repubblica presidenziale: la lingua parlata è, appunto, l’uzbeko, e la religione è per il 90% degli abitanti – circa 35 milioni – musulmana. È comunque un paese laico, si possono bere alcolici e vedrete donne vestite all’occidentale.

Il fuso orario è di + 4 ore rispetto all’Italia (+ 3 quando da noi c’è l’ora legale) e per poter entrare nel paese è necessario avere il passaporto con almeno 3 mesi di validità residua.

L’Uzbekistan è una terra magica: vi darà l’impressione di essere entrati a far parte di uno dei racconti delle mille e una notte. La popolazione è estremamente accogliente e curiosa nei confronti dei turisti: vi capiterà che vi chiedano di fare qualche foto con loro!

Gli stranieri sono molto ben accetti, tanto che persino nella maggior parte delle bancarelle dei mercati che incontrerete potrete pagare in euro (a ricevere il resto in Sum uzbeki).

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Nei piatti uzbeki troverai molta verdura e molta carne, tutto speziato (ma non piccante). Sempre presenti il cumino e l’aneto. Il piatto tradizionale è il plov, a base di riso, carne e verdure, cucinati insieme in grandi pentoloni, servito a strati (agli ospiti non viene servito con gli ingredienti mescolati, perché significa che è del giorno prima!).

Bello da vedere e buonissimo da mangiare è il pane che troverai sempre in tavola. Ogni ristorante ha i suoi dischi di pane con un decoro originale impresso: nei mercatini puoi trovare i timbri per punzonare il pane! Timbri con immagini diverse che si usavano per “stampare il pane” e poterlo così riconoscere quando lo si cuoceva nei forni tradizionali, e che si usano ancora oggi, più che altro a scopo decorativo.

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Venerdì arriviamo a Khiva: siamo nella Via della Seta, e Khiva, città gioiello dell’Asia Centrale, ha conservato perfettamente integro il suo centro storico, chiuso da possenti mura costruite con fango e fieno. Dei 40.000 abitanti di Khiva, 3.000 risiedono nella cittadella. Il minareto di Kalta Minor, rivestito di piastrelle turchesi, la fortezza di Kunya Ark, le 218 colonne lignee della moschea Juma e il palazzo Tosh Hovli sono solo alcune delle costruzioni della città che ti lasceranno senza fiato.

E ci sono ancora la madrassa di Islam Khodja e il relativo minareto simile a un faro, e il mausoleo di Pakhlavan Makhmud, considerato il più sacro della città, decorato con piastrelle di incredibile fattura.

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Martedì è dedicato allo spostamento più lungo: 450 chilometri di viaggio nell’affascinante deserto dell’Uzbekistan, con sosta  per il pranzo in un ristorante locale a Chaykhana e successivamente presso il Bukhara Desert Oasis Complex, arriviamo a Bukhara.

Anche Bukhara si trova sull’antica Via della Seta, ed è considerata la città sacra dell’Uzbekistan. Qui ci sono oltre 140 edifici di inestimabile valore artistico e culturale, tutti Patrimonio UNESCO. Solo per citarne alcuni: Mausoleo dei Samanidi, Mausoleo Chashma Ayub, Moschea Bolo Khauz, fortezza dell’Ark, complesso Poi Kalon.

E poi ancora la Madrassa di Ulugbek, la Moschea Magokki Attori, il complesso Lyabi Hauz. E poi un giro nei bellissimi toks, una serie di bazar coperti sormontati da cupole. 

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Lunedì arriviamo a Samarcanda.

Non c’è dubbio, è una delle città più belle che abbiamo mai visto. Cominciamo la visita della città dal complesso del Registan. Nell’Asia centrale le piazze principali erano chiamate Registan, che significa “luogo sabbioso”.

Il Registan di Samarcanda è uno dei luoghi storici più significativi della città e ti accoglie con la sua tranquilla magnificenza. Sulla piazza si affacciano 3 delle 10 Madrasse ancora attive in Uzbekistan. E poi Shah-i Zinda, un complesso di mausolei a nord-est della città La Moschea Bibi Khanum, costruita tra il 1399 e il 1404, nel centro di Samarcanda, è la più grande del suo genere in Asia centrale, costruita sotto il regno di Tamerlano.

Non perderti il Bazaar, uno dei punti più interessanti e antichi della città, dove troverai spezie, tessuti, frutta secca, verdura, manufatti artigianali. Ti sentirai avvolgere dai colori straordinari e dagli aromi intensi non appena avrai varcato l’arco decorato con mosaico azzurro dell’ingresso principale.

Gur-e Amir, la Tomba del re, è il mausoleo di Tamerlano, il grande condottiero mongolo che nel Medioevo conquistò larga parte dell’Asia centrale e occidentale, fondando l’Impero timuride.

L’Osservatorio di Ulug Beg, a 2 chilometri dalla città, costruito nel XV secolo dal nipote di Tamerlano: astronomo, matematico e mecenate delle arti. Quando venne completato, nel 1429, era considerato dagli studiosi uno dei migliori osservatori del mondo islamico.

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L’ultimo giorno è dedicato alla capitale, Tashkent, una grande città che conta 3 milioni di abitanti. È anche una città moderna, perché la ricostruzione dopo il terremoto del 1966 non ha potuto recuperare molto dei suoi duemila anni di storia.

L’influenza russa è molto forte e si avverte nell’architettura come nella lingua: qui la metà della popolazione parla ancora russo. La metropolitana vale sicuramente una visita: ogni stazione è un’opera d’arte decorata con vetro, plastica, granito, marmo, smalto, ceramica artistica e alabastro scolpito.

Nella città vecchia, Eski Shakhar, si respira ancora la storia: nel dedalo di strette viuzze polverose  si affacciano case basse di mattoni e fango, moschee e antiche madrasse, come quella di Kukeldash. Nelle vicinanze sorge la piccola moschea Jami, risalente al XV secolo e utilizzata in epoca sovietica come officina per la lavorazione di lamiere.

Accanto alla madrasa di Kukeldash c’è il bazar Chorsu, un enorme mercato all'aperto in cui fare shopping. Il Museo di Arti Applicate è un altro must see, ospitato in un bellissimo edificio costruito nello stile tradizionale di Tashkent. Tashkent è anche una delle città più green al mondo: il 35% della sua superficie è dedicata a parchi e giardini.

Ti è venuta voglia di visitare questo magico paese? Scrivici per avere info sul tour che stiamo organizzano!

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